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02.12.2013 - Lavoro News # 7 - L'occupazione in Campania: i dati Istat del 3° trimestre 2013

Nel terzo trimestre del 2013, secondo i dati Istat delle indagini continue sulle forze di lavoro, gli occupati in Campania si contraggono rispetto al terzo trimestre del 2012 dello 0,7%. Il dato risulta molto meno negativo di quanto si verifichi altrove. Infatti nel Mezzogiorno gli occupati sono diminuiti del 5,4%, mentre in Italia del 2,3%.
La contrazione degli occupati si concentra tutta tra gli occupati maschi (meno 2,5%), mentre aumentano ancora le occupate femmine (più 2,7%). Nel Mezzogiorno e in Italia la contrazione è generalizzata ad entrambe le componenti, con percentuali maggiori per gli occupati maschi.
Sono solo gli occupati indipendenti a subire il calo (meno 5%), mentre i dipendenti aumentano dell’1%, esclusivamente grazie alla componente femminile (più 5,5%). Nel Mezzogiorno e in Italia la contrazione è ancora una volta generalizzata ad entrambe le posizioni professionali.
Rispetto alla disaggregazione per settori, perdono occupati il settore delle Costruzioni, in misura netta (meno 15,6%), quello dell’Industria escluse le Costruzioni (meno 6,1%) e quello dell’Agricoltura (meno 2,5%), mentre aumentano sia gli occupati nei settori del Commercio, alberghi e ristoranti (più 3,5%) sia quelli nel settore degli Altri servizi (più 1,4%).
Il tasso di occupazione per effetto della contrazione degli occupati si contrae, ma solo di 0,1 punti percentuali (dal 39,9% del 2012 al 39,8% del 2013), mentre nel Mezzogiorno la contrazione è di 2,1 punti percentuali e in Italia di 1,3 punti percentuali.
Continua l’aumento dei disoccupati (in misura sostenuta: più 19%), ma nell’anno precedente l’aumento aveva raggiunto addirittura il 30,7%. In questo caso gli incrementi del Mezzogiorno e dell’Italia sono meno consistenti (rispettivamente +17,2% e +14,6%).
Il tasso di disoccupazione aumenta, di conseguenza, ulteriormente e raggiunge in Campania il 20,5% (è 18,5% nel Mezzogiorno e 11,3% in Italia).
Il tasso di attività per effetto dell’aumento dei disoccupati e della contrazione lieve degli occupati aumenta passando dal 48,6% al 50,2%. Nel Mezzogiorno e in Italia la contrazione ben più marcata degli occupati, pur in presenza di un aumento dei disoccupati, determina invece una contrazione dei tassi di attività dal 52,2% 51,6% per il Sud e dal 63,1% al 62,8% per l’Italia.

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