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13.09.2013 - Lavoro News # 6 - L'occupazione in Campania: i dati Istat del 2° trimestre 2013

Il bollettino sul mercato del lavoro regionale analizza, con le tabelle e i grafici che seguono, i dati delle rilevazioni trimestrali Istat in Campania, Mezzogiorno e Italia per le principali grandezze: Occupati, Persone in cerca di occupazione, Non forze di lavoro e Tassi.
Si inverte nel secondo trimestre 2013 rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente il trend positivo registrato nell’occupazione regionale nei trimestri precedenti. Il dato tendenziale (meno 21.500 unità circa pari all’1,4%) della Campania è più contenuto di quello nazionale (meno 586.000 unità pari al 2,5%), e soprattutto del Mezzogiorno (meno 335.000 unità pari al 5.4%). In particolare, in Campania, la componente femminile continua a registrare valori positivi (più 5.300 unità pari all’1%) a fronte del decremento degli occupati maschi (meno 26.800 unità circa pari al 2,6%). Infatti la quota di occupate sul totale è passata dal 34,8% (II° trim. 2012) al 35,5%. Nel Mezzogiorno e in Italia le occupate sono invece diminuite come gli occupati maschi.
Nonostante il calo complessivo, l’occupazione aumenta nel settore dell’Industria in senso stretto (più 8.000 unità circa pari al 3,9%) e nel Commercio, alberghi e ristoranti (più 9.000 unità pari al 2,4%) mentre perdono i settori dell’ Agricoltura (meno11.800 unità pari al 16,4%), delle Costruzioni (meno 11.500 unità pari al 9,4%) e degli altri servizi (meno 15.200 unità pari all’1,9%).
La variazione negativa dell’occupazione è determinata esclusivamente dalla componente degli occupati indipendenti che continuano a diminuire da più trimestri e che presentano un dato tendenziale di meno 26.300 unità circa pari al 5,8% mentre rimane praticamente inalterata la dinamica dell’occupazione dipendente con una variazione rispetto al secondo trimestre dell’anno precedente di più 4.700 unità pari allo 0,4%. Nel Mezzogiorno e in Italia sono invece diminuite entrambe le componenti.
Il tasso di occupazione diminuisce dal 39,7% al 39,2% per effetto della diminuzione del tasso di occupazione maschile che passa dal 52,4% al 51% e nonostante la crescita del tasso di occupazione femminile che passa dal 27,3% al 27,7%. Nel Mezzogiorno e in Italia, invece, il tasso diminuisce per effetto della contrazione di quelli di entrambe le componenti, sebbene quella maschile vi contribuisca in maniera più marcata.
Le persone in cerca di occupazione continuano ad aumentare a ritmi sostenuti, per tutte le componenti e in tutte le aree del Paese. In Campania, in particolare, è soprattutto la componente femminile dell’offerta a far registrare gli incrementi proporzionalmente maggiori.

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