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06.06.2012 - Lavoro News # 1 - Il mercato del lavoro della Campania nei dati Istat del I° trimestre 2012

Il mercato del lavoro della Campania nei dati Istat, Indagine sulle forze di lavoiro  I° trimestre 2012.

L'Arlas pubblica il primo bollettino trimestrale di analisi congiunturale del mercato del lavoro della Campania. Dati e grafici fotografano la situazione regionale nel confronto con il Mezzogiorno e l'Italia

Il  dato che si evidenzia  è l’aumento degli occupati nel 2012 rispetto al trimestre corrispondente del 2011, in controtendenza sia rispetto al Mezzogiorno che all’Italia.
In particolare è stata la componente femminile a determinare tale crescita, più che bilanciando il decremento degli occupati maschi. Infatti la quota di occupate sul totale è passata dal 33,5% (I° trim 2011) al 34,6%, percentuale mai registrata in nessuno dei trimestri considerati. Anche nel Mezzogiorno e in Italia sono aumentate le occupate ma non tanto da contrastare il decremento degli occupati maschi.
L’occupazione è aumentata in tutti i settori ad eccezione di quello delle costruzioni, sempre più in crisi, e di quello del commercio, alberghi e ristoranti, seppur in misura contenuta. Rispetto al primo trimestre del 2011, l’agricoltura ha incrementato la propria occupazione di circa 11000 unità, l’industria in senso stretto di circa 14000 unità ed i servizi, escluso il commercio, di circa 22000 unità.
Continua la contrazione degli occupati indipendenti, mentre aumentano quelli dipendenti. Analogo andamento nel Mezzogiorno e in Italia, ma in Campania l’aumento dei dipendenti è ben più sostenuto.
Il tasso di occupazione aumenta per effetto dell’aumento di quello femminile, mentre si contrae quello maschile. All’opposto, nel Mezzogiorno e in Italia si contrae per effetto della diminuzione di quello maschile non bilanciata dall’incremento di quello femminile.
Le persone in cerca di occupazione aumentano in misura notevole, per tutte le componenti e in tutte le aree del paese. La componente femminile dell’offerta è comunque quella che fa registrare gli incrementi maggiori, soprattutto in Campania. Netti e generalizzati gli aumenti dei tassi di disoccupazione

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