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Abstract Volume Arlav/04

La dispersione scolastica rappresenta uno dei temi di maggiore interesse del dibattito sulla scuola, oltre che una delle priorità dell’agenda politica. Si tratta, com’è noto, di un fenomeno estremamente complesso, che racchiude in realtà una pluralità di situazioni, che vanno dall’evasione dell’obbligo scolastico all’abbandono degli studi superiori, all’assolvimento formale dell’obbligo senza conseguimento del titolo, alle ripetenze, bocciature, frequenze irregolari, ritardi rispetto al calendario standard, infine al basso rendimento e al conseguimento del titolo accompagnato ad una scarsa qualità dell’apprendimento.

Nell’ambito di questa ricerca si è scelto di concentrare l’attenzione sul fenomeno dell’abbandono scolastico, definito come fenomeno terminale, che fa riferimento all’interruzione degli studi da parte di giovani che, iscrittisi alle scuole superiori, ne escono senza aver conseguito il titolo. Tale scelta è dipesa sostanzialmente da due motivi: il primo è che l’abbandono è quasi sempre l’esito finale di tutti gli elementi di disagio prima menzionati (bocciature, ripetenze, ritardi, scarso rendimento, ecc.), pertanto ciò che diviene rilevante è l’analisi delle relazioni tra questi aspetti e l’esito dell’abbandono; il secondo è che, rispetto all’inserimento lavorativo - sebbene la riforma abbia promosso un sistema educativo integrato - il conseguimento di un titolo di studio superiore continui a costituire una variabile cruciale ai fini di un’adeguata collocazione nel mercato del lavoro.

È chiaro tuttavia che la spiegazione dell’abbandono scolastico non può e non deve fermarsi all’analisi dei fenomeni di disagio che lo precedono, poiché spesso tali fenomeni possono essere dei segnali di un disagio che ha origine in altri contesti, come il territorio, la scuola e la famiglia. Gli obiettivi della ricerca sono stati perciò necessariamente di ampio respiro, e possono essere sinteticamente richiamati come segue:

  1. individuare le caratteristiche socio-economiche e culturali del territorio che si associano ad una maggiore presenza dell’abbandono scolastico. Si è trattato in altre parole di ricercare, secondo un approccio causale, i fattori macro che agiscono come determinanti della dispersione. Le analisi sono state svolte su dati secondari disaggregati a livello provinciale, provenienti da numerose basi di dati ufficiali, e il fenomeno è stato analizzato considerandolo come elemento del sistema sociale complessivo, in cui i sottosistemi scolastico, economico e socio-culturale interagiscono, configurando contesti che favoriscono o contrastano la dispersione;
  2. analizzare il ruolo che la scuola svolge nel prevenire, arginare o paradossalmente determinare l’abbandono scolastico. La letteratura ha infatti mostrato come la scuola non vada considerata come un semplice “testimone” passivo dell’abbandono, ma vada invece vista come un attore significativo di questo fenomeno, dal momento che da un lato la demotivazione dello studente spesso deriva dall’incapacità dell’istituzione scolastica di relazionarsi ai giovani; dall’altro, l’attivazione di progetti e/o iniziative di lotta alla dispersione da parte della scuola possono risultare molto efficaci nel prevenire l’abbandono;
  3. analizzare la misura in cui la dotazione di capitale (economico, sociale e culturale) della famiglia incide sul valore attribuito all’istruzione e sul percorso formativo dei figli. In altre parole si è trattato di analizzare le diverse strategie di investimento in istruzione, che risultano legate all’estrazione sociale della famiglia sia per ragioni di tipo economico (la maggiore o minore disponibilità di risorse), sia per ragioni di natura culturale (il diverso valore attribuito all’istruzione), tenendo conto anche dell’eventuale esistenza di fenomeni di disuguaglianza di genere;
  4. ricostruire il percorso che conduce all’abbandono scolastico;
  5. verificare se l’allievo abbandonante, il cosiddetto drop-out, possa essere visto come un ricettore passivo delle strategie educative familiari, o se invece vada concepito come soggetto attivo nelle proprie scelte scolastiche.