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Abstract Volume Arlav/08

Con l’ottavo volume dell’Arlav Analisi dei fabbisogni territoriali di competenze professionali nei Nuovi Bacini d’impiego, prosegue l’impegno della struttura nella direzione della ricognizione e verifica delle tendenze in atto nell’attuale mercato del lavoro Regionale.

Il lavoro ha inteso contribuire alla composizione di un quadro territoriale sulle opportunità di sviluppo e di evoluzione delle professionalità in aree e settori che presentano ancora spazi di crescita occupazionale interessante.
I settori individuati, identificativi di aree non sature e dunque ad alto potenziale di occupabilità nel breve periodo, sono stati indagati sia alla luce del potenziale di lavoro autonomo sia per il lavoro dipendente potenzialmente in grado di generare.

La Regione Campania, d’altra parte, vive una fase storica nella quale a criticità endemiche e quasi fisiologiche all’assetto socio-economico devono corrispondere politiche di sviluppo altrettanto radicate, strutturali e mirate al recupero del gap storicamente accumulato.
Ciò vale, naturalmente, anche per le politiche e le strategie dirette al lavoro e all’occupazione.

Su tale versante, infatti, sarebbe corretto affermare, una volta per tutte, la necessità di distinguere tra politiche di “assistenza all’accompagnamento” in ingresso ovvero in uscita dal mercato del lavoro per utenze storicamente in una dimensione di emergenza, e politiche di investimento sul capitale umano in grado di generare effetti strutturali e permanenti.

Il presente lavoro indaga il secondo livello d’azione, provando a mettere in luce quei settori economici e quelle specifiche attività in grado di generare nuova e buona occupazione sul nostro territorio.
Ciò, in particolare, in una fase della programmazione regionale che impone una rinnovata capacità di mirare e tarare gli investimenti insieme alla predisposizione degli strumenti più adeguati per misurarne gli effetti e le ricadute prodotte.

Tutto quanto detto è stato elaborato dall’Arlav nell’ottica di comporre un quadro che fosse in grado di definire, rispetto alle aree individuate, e grazie al contributo di interlocutori qualificati ed autorevoli insieme alle prospettive di sviluppo anche il tipo di impegno di risorse materiali ed immateriali necessarie per la creazione di nuove attività.