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13.04.2015 - Lavoro News # 12 - L'occupazione in Campania: i dati Istat del 4° trimestre 2014

Come è noto, con un comunicato del 2 marzo scorso, l’Istat ha reso noto che, a seguito della ricostruzione statistica della serie di popolazione, i dati mensili, trimestrali e annuali della Rilevazione sulle forze di lavoro sono stati ricalcolati. In questo bollettino vengono utilizzati quindi i dati revisionati che si discostano da quelli pubblicati sinora. Le analisi che seguono si riferiranno, come consuetudine di questa pubblicazione, ai dati del quarto•trimestre 2014 nella loro evoluzione su base annua ma si cercherà, in estrema sintesi, di mettere in evidenza anche le differenze che l’aggiustamento effettuato dall’Istat ha prodotto per gli anni precedenti.

In Campania il primo fenomeno da evidenziare per il quarto trimestre del 2014 è il decremento degli occupati del 2,5% (pari a 40.000 unità circa) rispetto al trimestre corrispondente del 2013. Il dato è in controtendenza rispetto al resto del Paese dove gli occupati sono aumentati sia nel Mezzogiorno dello 0,3% (pari a 16.000 unità circa) sia in Italia dello 0,7% (pari a circa 156. 000 unità). In particolare, in Campania, hanno perso occupati entrambe le componenti, maschile e femminile, di circa 20.000 unità ciascuna, mentre nel Mezzogiorno e in Italia l’incremento è stato appannaggio soprattutto della componente femminile. Ciò ha comportato per l’Italia una quota di occupate femmine sul totale degli occupati del 42,1% valore mai registrato nell’intero periodo 8in Campania è del 36,6%).

L’andamento dell’occupazione per settori di attività economica mostra in Campania decrementi diffusi con l’unica eccezione del settore delle Costruzioni dove gli occupati sono aumentati di circa 3.000 unità (pari al 3,3%). Nel Mezzogiorno e in Italia, invece, gli aumenti dell’occupazione hanno riguardato tutti i settori ad eccezione di quello delle Costruzioni e di quello del Commercio, alberghi e ristoranti. La contrazione degli occupati in Campania è da attribuirsi sia al calo degli occupati dipendenti (meno 20.000 unità circa pari all’ 1,7%), sia a quelli indipendenti (meno 20.000 unità circa pari al 4,6%).Nel Mezzogiorno e in Italia l’aumento ha invece riguardato quasi esclusivamente gli occupati dipendenti.